• Il saccheggio ambientale e culturale del Treno Maya in Messico

    Una rete ferroviaria di oltre 1.500 chilometri permetterà ai turisti di viaggiare tra le città coloniali della Penisola dello Yucatán, i siti archeologici e le spiagge caraibiche. Un’opera inquinante che rischia di cancellare tradizioni millenarie.

    Lo speleologo Hoppenheimer camminava lungo il tracciato del Treno Maya quando si è accorto che, a un passo dai piloni che ne sosterranno il viadotto, c’era una caverna sotterranea. I colleghi l’hanno presto battezzata con il suo soprannome, motivato dalla somiglianza con l’attore del film. La caverna “Oppenheimer”, che si trova nello Stato del Quintana Roo, fra le città di Playa del Carmen e Tulum, è una delle migliaia di “porte” di accesso all’intricato sistema di canali che si trova sotto la penisola dello Yucatán: una rete sotterranea lunga 1.800 chilometri che costituisce una delle falde acquifere più grandi del mondo e, per la cultura maya, rappresenta l’inframundo, il luogo dove camminano i morti.

    Si tratta di un sistema che ha una composizione geologica carsica e per questo è soggetto a crolli e collassi. “In alcuni punti il tetto della caverna Oppenheimer ha ceduto a causa delle vibrazioni dei lavori di costruzione del Treno Maya, che ha impattato più di centoventi cenotes (grotte con acqua dolce, ndr) e caverne -spiega Guillermo D. Christy, membro del collettivo Cenotes Urbanos-. È un progetto improvvisato, i lavori sono iniziati senza lo studio di impatto ambientale e non ne è stato neanche fatto uno di meccanica del suolo che dimostri la capacità del terreno di reggere un’opera così imponente”.

    È sopra questo fragile sistema di canali sotterranei che si sta costruendo il Treno Maya: una rete ferroviaria di più di 1.500 chilometri che permetterà ai turisti di viaggiare tra le città coloniali della penisola dello Yucatán, tra le sue lagune e i cenotes, di visitare i siti archeologici maya e le spiagge caraibiche. Si tratta del megaprogetto “preferito” dal presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, il quale ha assicurato che verrà interamente inaugurato entro la fine di febbraio 2024 e ha promesso di portare il Sud-Est del Messico fuori dalla povertà grazie alla crescita del turismo. Per questo, buona parte della popolazione è a favore dell’opera, anche se le voci critiche si fanno sentire.

    Il governo non ne parla molto ma, in realtà, il Treno Maya non è solo un treno turistico. Sui suoi binari correranno anche vagoni merci che nella città di Palenque, in Chiapas, si connetteranno a un’altra grande opera promossa dall’amministrazione di López Obrador: il Treno Transistmico, che unirà i due oceani (Atlantico e Pacifico) nel punto più stretto del Messico e si presenterà come un’alternativa al Canale di Panama. “Sono treni neoliberali al servizio dell’agricoltura industriale e funzionale al saccheggio delle risorse naturali presenti nei nostri territori maya ancestrali”, dice Sara López González del Consejo regional indígena y popular de xpujil (Crip).

    “Nemmeno un albero verrà abbattuto per costruire il Treno Maya”, ha dichiarato il presidente López Obrador prima dell’inizio dei lavori. In verità, ne sono stati abbattuti circa dieci milioni, soprattutto per costruire il tracciato delle tratte cinque e sei, che corrono parallele alla costa del Mar dei Caraibi e alla strada che collega Cancún a Chetumal. Secondo il biologo Omar Irám Martínez Castillo dell’associazione locale U’yoolche, nello spazio tra la strada e il tracciato della tratta sei, che è protetto da un recinto, si è formata una “terra di nessuno” in cui sono rimaste intrappolate delle scimmie. “La frammentazione dell’habitat mi preoccupa più della deforestazione -spiega il biologo- il treno divide in due la selva yucateca e per gli animali che ci vivono, stiamo parlando di giaguari, tapiri, scimmie e molte altre specie, sarà complicato avere una comunicazione che permetta di evitare l’endogamia e favorire la diversità genetica”.

    Un’altra preoccupazione delle organizzazioni che difendono il territorio, alcune delle quali sono indigene, è che molti cenotes sono stati riempiti di cemento per permettere ai binari del treno di passarci sopra. Questo crea un problema ecologico a tutto il sistema di canali sotterranei, che sono interconnessi e rappresentano l’unica fonte di acqua potabile per milioni di persone. Inoltre, questo sistema drena nel Mar dei Caraibi e inquinerà quindi anche le sue acque, con effetti devastanti per la barriera corallina, i pesci e tutto l’ecosistema connesso. “Il mare caraibico cristallino che si vede nelle foto esposte nelle agenzie di viaggi dipende da un equilibrio che ha radici nella selva yucateca, nelle caverne e nei fiumi sotterranei”, dice Miriam Moreno del collettivo SOS Cenotes e della Red de resistencias sur sureste en defensa de la vida y los territorios Utsil Kuxtal. In altre parole, l’industria del turismo di questa regione dipende in buona parte dalla salute dell’ecosistema.

    Secondo Ángel Sulub Santos del Centro comunitario u kúuchil k ch’i’ibalo’on, il Treno Maya è il secondo megaprogetto che è stato impiantato nella penisola dello Yucatán. Il primo è stato la città di Cancún, fondata nel 1974 a servizio del turismo di massa, concetto intorno al quale è stata creata l’identità culturale della regione dove, anche nelle scuole, viene presentato come fattore di sviluppo economico e sociale. Prima del 1974 Cancún, che oggi ha quasi un milione di abitanti e spiagge costellate da grattacieli di lusso, era un villaggio di pescatori. In tutto il Quintana Roo la crescita della popolazione negli ultimi decenni è stata velocissima: solo tra il 2010 e il 2020, i suoi abitanti sono aumentati di più del 40%.

    Il popolo indigeno maya ha lavorato al servizio di questa espansione, di cui i principali beneficiari sono le grandi corporazioni turistiche che hanno visto nella costa caraibica messicana la gallina dalle uova d’oro. I maya hanno abbandonato l’agricoltura, la pesca e il loro stile di vita millenario per essere impiegati come camerieri, facchini o nel settore delle pulizie. Intanto, la loro cultura viene “venduta” sotto forma di souvenirs o di balli tradizionali messi in scena nei ristoranti per turisti.

    Secondo l’artista maya Marcelo Jiménez Santos, il turismo ha “saccheggiato culturalmente” il suo popolo. “Parlano di Treno Maya e Riviera Maya, ma la comunità maya è invitata a partecipare a questi progetti solo come manodopera a basso costo. Vengono promossi i popoli precolombiani e le loro vestigia come dei prodotti turistici in vendita, ma il popolo maya che tuttora vive nella Penisola dello Yucatán non viene minimamente considerato”, dice Jiménez Santos. “Tuttavia, non credo che la nostra cultura maya sparirà; ha capacità di reazione, come è stato dimostrato in 500 anni di tentativi di sterminio”.

    L’esercito messicano ha costruito buona parte del tracciato ferroviario. I militari hanno anche il compito di amministrare il treno e di incassare i suoi introiti, di gestire sei hotel di lusso che sono stati costruiti nei pressi delle stazioni e alcuni aeroporti. La Penisola dello Yucatán è stata quindi militarizzata, con grande preoccupazione di parte dei suoi abitanti, visto che le statistiche mostrano che la presenza dei soldati porta un aumento delle denunce di violazione ai diritti umani. “I militari ora pattugliano con le armi in vista anche Bacalar, malgrado non esistano particolari problemi di sicurezza -racconta Aldair T’uut’, membro dell’Asamblea de defensores del territorio maya múuch’ xíinbal-. Godono di totale impunità, non solo quando violano i diritti umani, ma anche quando distruggono l’ambiente: stanno tagliando le mangrovie, deforestando la selva e cementificando cenotes, ma non riceveranno nessuna sanzione per questo”.

    Come in altre cittadine della regione, a Bacalar una delle maggiori preoccupazioni riguarda l’assenza di impianti di depurazione e di un adeguato sistema di trattamento dei rifiuti. L’espansione turistica, che nei dieci anni prima della pandemia è stata del 800%, ha già cambiato il tono delle acque della sua laguna, che è sempre più verde e marrone. Da villaggetto, Bacalar è diventato paese e la riviera della laguna è stata quasi totalmente privatizzata. Ai suoi abitanti, che lavorano in gran parte nel settore turistico, sono rimasti solo un paio di moli da cui nel fine settimana si possono tuffare.

    https://altreconomia.it/il-saccheggio-ambientale-e-culturale-del-treno-maya-in-messico

    #tourisme #Mexique #environnement #train #chemin_de_fer #culture #destruction #saccage #Treno_Maya #Yucatán #Train_Interocéanique #peuples_autochtones #forêt #biodiversité #cenotes #maya

  • Contre le faux pardon et pour les autonomies

    CNI

    https://lavoiedujaguar.net/Contre-le-faux-pardon-et-pour-les-autonomies

    Aujourd’hui, quand Andrés Manuel López Obrador demande pardon au peuple maya, nous nous demandons : qu’est-ce qui vient avec ce « pardon » ? D’un côté, il parle de demander pardon, mais de l’autre il fait comme Porfirio Díaz à l’époque. Avec le pardon, il amène de grandes entreprises, sources de pillage, d’accumulation pour quelques-uns et de misère pour les peuples. Les militaires : agents de la violence et des disparitions les plus cruelles de notre histoire récente. Le développement : le progrès vu depuis l’Occident ; la richesse pour quelques-uns ; un mode d’exploitation et de pillage qui privilégie la mort et se perpétue depuis plus de cinq siècles, depuis la conquête de ce qu’ils ont appelé les Amériques, qui est imposé et détruit d’autres formes de vie, comme les nôtres, les peuples indigènes, les peuples mayas que nous sommes. Le mal nommé Train maya, et de nombreux autres grands projets, comme les industries immobilières et touristiques, les parcs éoliens et photovoltaïques, les semences transgéniques et les exploitations agricoles en sont les représentants.

    À quoi sert-il de demander pardon aux peuples mayas quand celui qui demande pardon représente, comme Porfirio Díaz, l’alliance déclarée avec les grandes entreprises et les militaires, la poursuite de la dévastation des forêts qui nous entourent et nous donnent la vie ; la pollution des eaux que nous ne pouvons plus consommer ; la spoliation du territoire que nous avons habité pendant des siècles et qu’ils veulent nous arracher ; et la terrible exploitation de notre peuple maya par le biais dudit « développement » qui nous rend esclave et nous tue. (...)

    #Mexique #peuples_mayas #Yucatán #López_Obrador #Porfirio_Díaz #développement #dévastation

  • La plus grande #grotte #sous-marine du #monde #découverte au #Mexique
    https://www.futura-sciences.com/planete/actualites/geologie-plus-grande-grotte-sous-marine-monde-decouverte-mexique-69

    Cet #article de #Xavier_Demeersman a été publié le #19_janvier #2018 sur #futura_sciences. Il traite de la #découverte d’un #passage entre les #réseaux de grottes sous-marines de #Sac_Actun et #Dos_Ojos dans le #Yucatán. Ces #cénotes, #puits d’#eau douce provenant des eaux de pluie ayant percé le plafond d’une #grotte #karstique, sont les points de #départ de #réseaux #souterrains que les scientifiques n’ont pas fini d’ #explorer...

    C’est dans les eaux du #gouffre de 43 mètres de profondeur de #Hoyo_Negro (en français « trou noir »), dans le réseau de #Sac_Actun, qu’a été trouvé le #squelette de #Naia en #2007. Comme certains animaux de l’#âge_de_glace, la jeune fille qui vivait dans la région il y a environ 13.000 ans est malheureusement tombée dans ce trou. Bien des siècles et des millénaires plus tard, les descendants de la civilisation #maya considéreront ces #cénotes (dérivé du maya dz’onot signifiant « puits sacrés ») comme des bouches à travers lesquelles ils pouvaient communiquer avec les #dieux des mondes #souterrains. De nombreux objets de leur #culture y ont été pêchés.

  • #NEW_SEVEN_WONDERS_OF_THE_WORLD

    Les #Sept_Nouvelles_Merveilles_du_Monde
    https://www.travelchannel.com/interests/outdoors-and-adventure/articles/new-seven-wonders-of-the-world
    consulté le 03/06/2018

    The following list of the New Seven Wonders is presented without ranking, and aims to represent global heritage.
    In 2007, more than 100 million people voted to declare the New Seven Wonders of the World. The following list of seven winners is presented without ranking, and aims to represent global heritage.

    #Great_Wall_of_China (#China)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-great-wall-of-china.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581549051.jpeg
    Built between the 5th century B.C. and the 16th century, the Great Wall of China is a stone-and-earth fortification created to protect the borders of the Chinese Empire from invading Mongols. The Great Wall is actually a succession of multiple walls spanning approximately 4,000 miles, making it the world’s longest manmade structure.

    #Christ_the_Redeemer Statue (#Rio_de_Janeiro)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-christ-the-redeemer.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581548898.jpeg
    The Art Deco-style Christ the Redeemer statue has been looming over the Brazilians from upon Corcovado mountain in an awe-inspiring state of eternal blessing since 1931. The 130-foot reinforced concrete-and-soapstone statue was designed by Heitor da Silva Costa and cost approximately $250,000 to build - much of the money was raised through donations. The statue has become an easily recognized icon for Rio and Brazil.

    #Machu_Picchu (#Peru)
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    Machu Picchu, an Incan city of sparkling granite precariously perched between 2 towering Andean peaks, is thought by scholars to have been a sacred archaeological center for the nearby Incan capital of Cusco. Built at the peak of the Incan Empire in the mid-1400s, this mountain citadel was later abandoned by the Incas. The site remained unknown except to locals until 1911, when it was rediscovered by archaeologist Hiram Bingham. The site can only be reached by foot, train or helicopter; most visitors visit by train from nearby Cusco.

    #Chichen_Itza (#Yucatan_Peninsula, #Mexico)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-chichen-itza.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581548887.jpeg
    The genius and adaptability of Mayan culture can be seen in the splendid ruins of Chichen Itza. This powerful city, a trading center for cloth, slaves, honey and salt, flourished from approximately 800 to 1200, and acted as the political and economic hub of the Mayan civilization. The most familiar ruin at the site is El Caracol, a sophisticated astronomical observatory.

    The Roman #Colosseum (#Rome)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-roman-coloesseum.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581548881.jpeg
    Rome’s, if not Italy’s, most enduring icon is undoubtedly its Colosseum. Built between A.D. 70 and 80 A.D., it was in use for some 500 years. The elliptical structure sat nearly 50,000 spectators, who gathered to watch the gladiatorial events as well as other public spectacles, including battle reenactments, animal hunts and executions. Earthquakes and stone-robbers have left the Colosseum in a state of ruin, but portions of the structure remain open to tourists, and its design still influences the construction of modern-day amphitheaters, some 2,000 years later.

    #Taj_Mahal (Agra, #India)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-taj-mahal.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581548979.jpeg
    A mausoleum commissioned for the wife of Mughal Emperor Shah Jahan, the Taj Mahal was built between 1632 and 1648. Considered the most perfect specimen of Muslim art in India, the white marble structure actually represents a number of architectural styles, including Persian, Islamic, Turkish and Indian. The Taj Mahal also encompasses formal gardens of raised pathways, sunken flower beds and a linear reflecting pool.

    #Petra (#Jordan)
    https://travel.home.sndimg.com/content/dam/images/travel/fullset/2015/10/12/new-seven-wonders-petra.jpg.rend.hgtvcom.616.462.suffix/1491581549062.jpeg
    Declared a World Heritage Site in 1985, Petra was the capital of the Nabataean empire of King Aretas IV, and likely existed in its prime from 9 B.C. to A.D. 40. The members of this civilization proved to be early experts in manipulating water technology, constructing intricate tunnels and water chambers, which helped create an pseudo-oasis. A number of incredible structures carved into stone, a 4,000-seat amphitheater and the El-Deir monastery have also helped the site earn its fame.

    En 2007, plus de 100 million de personnes ont voté pour élire les Sept Nouvelles Merveilles du Monde.
    La #Grande_Muraille_de_Chine (#Chine) :
    Construite antre le Vème siècle avant J.C. et le XVIème siècle, la Grande Muraille de Chine a été conçue pour protéger les frontières de l’Empire chinois des invasions mongoles. Aujourd’hui, la Grande Muraille est une succession de multiples murs qui s’étend sur environ 6 500 kilomètres : il s’agit de la plus longue construction humaine au monde.
    La statue du #Christ_Rédempteur (Rio de Janeiro) :
    La statue du Christ Rédempteur se dresse sur le mont du Corcovado depuis 1931. Cette statue de 40 mètres de haut a été conçue par Heitor da Silva Costa et a coûté environ 250 000 dollars (une grande partie du financement provient de dons).
    Le Machu Picchu (#Pérou) :
    La cité inca du Machu Pichu est supposée avoir été le centre de la capitale Inca Cusco. Construite au milieu du Vème siècle, la citadelle a été par la suite abandonnée par les Incas. Le site, qui n’a été découvert qu’en 1911 par l’archéologue Hiram Bingham, n’est accessible qu’à pied, en train ou en hélicoptère depuis Cusco.
    Chichen Itza (#Péninsule_du_Yucatan, Mexico) :
    La puissante cité de Chichen Itza, probablement construite entre le IX ème et le XIIIème siècles, était le centre économique et politique de la civilisation maya. Les ruines les plus visitées sont celles de l’observatoire astronomique El Caracol.
    Le #Colisée (Rome) :
    Construit au Ier siècle avant J.C., le Colisée a pu accueillir, pendant environ 500 ans, presque 50 000 spectateurs pour les spectacles de gladiateurs et autres événements publics. À cause de tremblements de terre et de vols, le Colisée est aujourd’hui en ruines.
    Le Taj Mahal (Agra, #Inde) :
    Mausolée construit pour la femme de l’Empereur Mongol Shah Jahan, la Taj Mahal a été construit entre 1632 et 1648. Cette structure de marbre blanc comprend un certain nombre d’influences et de styles architecturaux, parmi lesquels les styles persan, islamique, turque et indien.
    Pétra (#Jordanie) :
    Déclaré site mondial de l’UNESCO en 1985, Pétra était la capitale de l’Empire nabatéen au Ier siècle avant J.C. Cette civilisation était apparemment très avancée dans la maîtrise de l’irrigation, ce qui a permis de créer un pseudo-oasis.

    Mon commentaire sur cet article :
    La volonté mondiale de choisir « Sept Nouvelles Merveilles du Monde » montre bien que l’art peut permettre de redéfinir les « codes » établis. On remarque en effet que les « Sept Merveilles du Monde », dont la liste datait de l’Antiquité, se trouvaient toutes aux alentours de la Méditerranée (la pyramide de Khéops à Gizeh en Égypte, les Jardins suspendus de Babylone, la statue de Zeus à Olympie, le temple d’Artémis à Éphèse, le mausolée d’Halicarnasse, le colosse de Rhodes et le phare d’Alexandrie). Plus encore, presque aucune de ces œuvres mystiques n’existe encore aujourd’hui : ces merveilles n’étaient que le symbole de la puissance culturelle et du développement avancé des « civilisations européennes ». Les « Sept Nouvelles Merveilles du Monde » permettent de sortir de cet européanocentrisme en reconnaissant la magnificence de civilisations « autres ».